giovedì 4 ottobre 2007

Il favoloso "baracchino" CB




Avevo 16 anni quando mi iscrissi ai corsi di “Radio Elettra”, mitica scuola per corrispondenza fondata e diretta dal giovanissimo ingegner Veglia. Spendevo tutta la mia paghetta per pagare i pacchi che mi arrivavano con perfetta regolarità.
Che gioia e che emozione quando realizzai il mio primo “tester” e la mia prima supereterodina a 5 valvole! Passavo intere giornate ad avvolgere manualmente chilometri di filo di rame isolato per costruire i trasformatori, ad effettuare le saldature dei vari collegamenti allo zoccolino delle valvole.
Poi il mio capolavoro: una minuscola ricetrasmittente che mi consentiva di intromettermi (e disturbare) in tutte le radio del condominio.
Solo del condominio? Eh sì. La sua portata era limitata a poche decine di metri.
Da allora si sviluppò la mia passione per la tecnologia e per la comunicazione in particolare. Appena iniziai a lavorare acquistai (pagandolo la metà del mio magro stipendio) una ricetrasmittente con 24 canali della Lafayette. Operava sulla banda cittadina (Citizen Band) con una potenza di soli 5 watt ed una banda di frequenze radio di 27 MHz ed era, in quell’epoca, assolutamente illegale. Sarà infatti ufficializzata solo nel 1973 dopo circa 30 anni di uso diffuso e clandestino.
Noi i “pirati” dell’aria, eravamo una folta schiera e tutte le sere comunicavamo tra di noi fino a notte fonda. Stabilimmo delle lunghe e affettuose amicizie. Ovviamente per entrare in contatto (QSO) effettuavamo una chiamata generale (CQ) ed utilizzavamo dei QSL fittizi (i nick di oggi). Ricordo “Casanova”, un allegro studente di un istituto tecnico, il bravissimo e saggio “M45” che poi scoprimmo essere un magistrato, il grande “Baltimora” vecchio divertentissimo lupo di mare in pensione, e tanti altri. Naturalmente c’erano e probabilmente ci sono tuttora i soliti disturbatori che, mentre parlavi, ti sparavano una portante per disturbare la trasmissione.
Poi migliorai l’attrezzatura acquistando un’antenna particolare da installare sul tetto: una ground-plane che è un antenna omnidirezionale costituita da un elemento radiante verticale centrale lungo 1/4 di lunghezza d'onda e 4 elementi radiali. Insomma una specie di ombrello senza la tela.
E il mondo si aprì! Malgrado la scarsa potenza del trasmettitore riuscivo, nei giorni in cui la propagazione era buona, a contattare persone in Sicilia, in Spagna ed in Francia. Un giorno riuscii a ricevere, e fu una grandissima emozione, un grandissimo attore nonché pittore, scultore, giornalista e scrittore.
Questi trasmetteva usando il suo vero nome e cognome. Sfidava la polizia postale e il governo a processarlo, perché voleva dimostrare come fosse illegittima e fascista la norma che non consentiva ai CB di trasmettere. Dimostrava come “il baracchino” fosse non solo un innocente strumento di comunicazione e di amicizia, ma anche un valido sussidio per segnalare situazioni di pericolo e per salvare vite umane. Ricordo come in occasione di un devastante terremoto, che aveva fatto saltare tutte le linee telefoniche, furono proprio i “pirati” a intervenire ed a consentire la salvezza per decine di persone!
Come? Volete sapere chi era l’attore? Era il grande, grandissimo Arnoldo Foà.

domenica 30 settembre 2007

Al sig. Clemente Mastella

Pubblico qui, poichè non sarà probabilmente mai visto, l'ultimo e definitivo commento da me inviato al soggetto in questione.

Questo non è un blog signor Mastella, è un monologo elettorale a senso unico. Delle migliaia di commenti che lei dice di ricevere non se ne vede uno (dei miei, pur cortesi e senza alcun insulto, non ne ha mai pubblicato nessuno e pertanto è opportuno che nessuno le scriva più).E poi, come mai non c'è un contatore?. Lo chiuda, prego. Lo chiuda. Farà una migliore figura.