giovedì 5 febbraio 2009

Il procione antistupro


Scorrendo le notizie di stampa, mi ha colpito il titolo "Stuprato un frocione". Francamente sono rimasto abbastanza attonito anche per la terminologia alquanto volgare ed offensiva, ma poi ho letto meglio: lo stuprato non era un frocione ma un procione!
Incredibile, ora anche gli animali selvatici sono a rischio stupro? Ecco l'articolo:

The Sun riferisce della disdicevole avventura capitata al russo Alexander Kirilov, di 44 anni.
Ubriaco e in cerca di compagnia, l'uomo ha tentato di stuprare un procione.L’animale, che girovagava nei pressi di un bar, è stato intercettato da Kirilov che ha subito pensato di intrattenersi intimamente con lui. Per niente divertito il procione, con uno scatto felino si è rivoltato e gli ha letteralmente staccato il pene a morsi. Poi riottenuta la libertà, e con un “souvenir” da mostrare agli amici del bosco, si è dileguato.
Il maniaco, anestetizzato dall’alcol ma comunque dolorante, è riuscito a salire in auto ed a recarsi al pronto soccorso.
I chirurghi plastici stanno tentando di salvare il salvabile, ma un amico dell’uomo ha detto al giornale: “Gli hanno comunicato che potranno rimetterlo parzialmente in funzione, ma non possono riattaccare ciò che il procione ha portato via… Quella parte è andata per sempre”.
Da oggi il 44enne russo potrà forse vantarsi delle proprie performance ma di certo non delle dimensioni del suo “compagno di mille avventure”.

Dopo aver letto l'articolo mi sono chiesto: non sarebbe il caso di importare in Italia qualche migliaio di procioni?