lunedì 23 luglio 2007

Caffè, Pizza e... Sfogliatelle.

IL CAFFE'
A Napoli, oltre a tante cose pessime, vi sono anche, a parte l’incomparabile bellezza della natura, molte cose eccellenti: monumenti, musei, teatri, biblioteche, pinacoteche, ottimi ristoranti e così via. Ma oggi voglio parlarvi di cose semplici, gustose, e caratteristiche di questa città. Una delle prime è certamente ‘o cafè – il caffè. Non tutti sanno che l’origine del caffè è molto antica: pare che nello Yemen vi fosse un pastore i cui cammelli e le greggi dormivano poco e si mantenevano vigili e vivaci dopo aver mangiato certe bacche. I monaci di un vicino monastero pensarono di utilizzare queste bacche per mantenersi più svegli ed alacri e poter lavorare e pregare più a lungo.
Da qui nacque l’uso di questa bacca, e successivamente si scoprì che la torrefazione ne ampliava e ne migliorava la degustazione.
La preparazione del caffè napoletano rappresenta quasi un rito la cui preparazione è stata magistralmente esposta da Eduardo de Filippo nella sua celebre commedia “questi fantasmi”. La bontà del caffè napoletano, che si può gustare quasi in ogni bar, è dovuta principalmente a due elementi: un’ottima miscela di caffè e l’acqua di Napoli che, pur non essendo oggi esclusivamente proveniente dalle fonti del Serino, mantiene ottime caratteristiche organolettiche. Notissima è anche l’apologia che ne fa il grande Fabrizio De André nella sua canzone “don Raffaè”.
LA PIZZA.
Altra specialità prettamente napoletana è la pizza. E’ probabile che la sua origine derivi dalle antichissime focacce, alcune già note agli Etruschi ed agli antichi romani e comunque, più recentemente, abbastanza diffuse nelle zone di Bari e di Genova. La pizza napoletana, come la conosciamo oggi, ebbe origine intorno al 1730 e due antiche pizzerie napoletane se ne contendono l’invenzione. Questa antica pizza è la famosa “marinara”. Tuttavia l’inesperto che dovesse ordinarla resterebbe deluso di non trovarvi frutti di mare ma solo pomodoro, aglio e origano!. Il nome deriva dal fatto che questi ingredienti potevano essere conservati a lungo senza deteriorarsi e venivano utilizzati dai marinai per preparare la pizza durante i lunghi viaggi per mare. La vera pizza napoletana, fino a qualche tempo fa, era piuttosto spessa ma sempre morbida e gustosa. Oggi, anche per venire incontro ai gusti dei giovani, è più sottile e più larga. Le varietà di pizza sono innumerevoli e dalle parti di Vico Equense si può gustare un’altra tipica varietà di pizza: la pizza a metro. Questa pizza, secondo il numero dei commensali, viene quindi ordinata in base alla lunghezza e poi suddivisa. Praticamente sconosciuta al di fuori di Napoli fin verso la fine della seconda guerra, oggi la pizza è diffusa ed apprezzata in tutto il mondo. Resto comunque del parere che chi vuole gustare una vera pizza, cotta nel forno a legna, deve ancora venire solo qui.
LA SFOGLIATELLA.
Anche la sfogliatella, tipico dolce napoletano, ha una storia antica, addirittura di qualche decennio prima della pizza. Naturalmente, come molti altri squisiti prodotti, nasce in un monastero e precisamente in quello di Santa Rosa, vicino ad Amalfi. La preparazione, fatta dalle monache, era molto laboriosa; bisognava preparare strisce lunghissime e sottilissime di un impasto fatto con farina, acqua e sugna cui poi bisognava dare la forma voluta, arrotolandole, tagliandole e riempiendole con un composto di semolino, ricotta, uova, zucchero e canditi. Il tutto veniva cotto in forno ad alta temperatura e poi servito ricoperto di zucchero a velo con un cordone di crema e di marmellata di amarene. La sfogliatella, che all’epoca si chiamava Santa Rosa, può essere di due tipi: La riccia, molto croccante, è formata da una pasta sfoglia di strati sovrapposti,. La frolla è invece ovviamente realizzata con soffice e delicatissima pasta frolla. La Santa Rosa originale era molto più grande di quelle attuali . Nel 1818 Pasquale Pintauro, che aveva un’osteria in via Toledo, entrò in possesso della ricetta. Subito la cosa lo affascinò, trasformò l’osteria in pasticceria apportando qualche modifica alla ricetta ed alla forma per vendere il dolce con maggiore facilità e maggior guadagno. Ancora oggi come allora la pasticceria Pintauro prosegue il culto della sfogliatella. Ed ecco la storia di questo dolce in versi (ovviamente napoletani)

So’ doje sore: ‘a riccia e a frolla.
Miez’a strada, fann’a folla.
Chella riccia è chiù sciarmante:
veste d’oro, ed è croccante,
caura, doce e profumata.
L’ata, 'a frolla, è na pupata.
E’ chiù tonna, e chiù modesta,
ma si’ a guarde, è già na festa!
Quann’e ncontre ncopp’o corso
t’e vulesse magnà a muorze.
E sti ssore accussì belle
sai chi so’? So’ ‘e sfugliatelle!

31 commenti:

Anonimo ha detto...

"A che bell’ò cafè..."
Ma ciò che mi fa impazzire è la pizza, la mangerei tutti i giorni!!
Un giorno, mi piacerebbe mangiarla a Napoli...

Sergio ha detto...

Cara Frida,se dovessi venire a Napoli fammelo sapere che ti darò qualche dritta.
Ciao carissima

Anonimo ha detto...

Sergioooooooo...mi hai messo appetito:-))!!!
Buongiorno e grazie Sergio:-)...puoi usare il maschile se parli in siciliano o il femmiile se parli in italiano!
Per il festino si mangiano quelle piccole di lumache ma ci sono anche quelle grosse e marroni che chiamano "crastuna" io quelli non riesco a mangiarle, preferisco le lumache di maree buona settimana:-)
Vedo anche Frida, mi fa piacere leggerla!

Anonimo ha detto...

A proposito, ho ricevuto un commento da Giò, qui su google...non so come rintracciarlo per ringraziarlo; visto che mi ha scritto che mi ha letta da te potresti fare da tramite per cortesia e porgergli i miei saluti?
Ti ringrazio tanto Sergio riciao:-)

esidra ha detto...

Sergino cosa mi combini?
Sono già ingrassata due chili nel leggere il tuo post, ti sembrano cose da divulgare quando in questo periodo occorre una linea perfetta per indossare il bikni?
Comunque le tue sfogliatelle napoletane le ho assaggiate perchè quando ero ancora in attività, avevo un collega che risiedeva nella sede di Napoli e molto cortesemente me ne aveva mandate un cabaret da assaggiare, devo dire che le ricordo ancora con l'acquolina in bocca!
Questo collega di cui ti parlo, è andato in pensione prima di me e quando mi ha telefonato per salutarmi, ha espresso l'intento di venire nella mia città, al che gli ho detto che sarei stata ben felice di conoscerlo personalmente e che se veramente fosse passato di quì avremmo potuto cenare insieme magari davanti ad una bella pizza!
Sai che cosa mi ha risposto?
"Ma comme se fà a proporre na cosa simmile ad un napoletano doc? Semmai la pizza te la offro io, ma a Napule guagliona!"
Così ho optato per la frittura di pesce!
Ora con tutte ste citazioni culinarie sono costretta a prendermi un digestivo, a dopo!
Baci al Fernet

Sergio ha detto...

Esy, non prendermi in giro: il tuo fisico perfetto ti consente di mangiare 4 pizze, un chilo di sfogliatelle, terminare con un buon caffè, indossare il bikini e fare morire di rabbia le diciottenni chirurgoplasticate.

Sergio ha detto...

X Esidra: non metto in dubbio che le sfogliatelle inviate dal tuo collega fossero buone, ma, se mi consenti un commento da modesto intenditore, ti dirò che che la sfogliatella, in particolare la riccia, va gustata calda, appena uscita dal forno.

esidra ha detto...

Vabbè visto che mi hai scoperta ti dirò che volevo solo scherzare un pò! Non ho bisogno di diete, ma tutto quello che vorresti propinarmi non riuscirei proprio ad ingurgitarlo in una sola volta!
Per quanto riguarda le sfogliatelle che ti devo dire mi sono dovuta accontentare di mangiarle a temperatura ambiente, sai da Napoli a quì mi sono arrivate un pò freddine, comunque ho apprezzato il gesto, pensa che era un collega con cui ci si sentiva solamente per telefono, è stato carino nò?
Per quanto riguarda il tuo commento da me sull'aspetto di Dio ti ho risposto sul mio blog e ti aspetto domani.
Baci alla sfogliatella riccia!

Anonimo ha detto...

E qui si che si vive aria di culturaaaa!!!!
Evvai Sergio!
Era da settimane che pensavo di parlare anche io del caffè.. col tuo scritto mi hai invogliato e penso lo farò al più presto, così poi confrontiamo il tuo caffè, con il mio :-)
Belo il riferimento a De Filippo. Una volta ho visto un incontro con il figlio, e lui ha raccontato una cosa strana e verissima: lo splendido dramma "Napoli Milionaria" si apre e si chiude con una bevuta di caffè. Un grande artista di una grande città, che ha dato i natali ad un grande bloggher :-)

Sergio ha detto...

Eh, Antonio, altro che caffè! ne avresti di cose da commentare...
Tralasciando i dolci siciliani, che sono tra i migliori del mondo, potresti parlare dell'acqua e anice (mi faccio spedire l'anice direttamente dai fratelli Tutone perchè altrove non la conoscono. Miserabili!), del pane e panielle, della caponata di melanzane, della nunnata, della pasta con le sarde...e mi fermo qui perchè mi viene fame.

esidra ha detto...

Ti ho inviato un'email, ti aspetto.
Baci

faraluna ha detto...

Ciao Sergio,grazie per i complimenti,ma su spot non è stato difficile allestire.
Non sono un'imbrogliona!!due mesi fa, quando ho aperto il blog tiscali,non sapevo nemmeno inserire un'immagine!Infatti i primi post ne sono privi.
Mi sono data da fare e se vai su tiscali potrai vedere i risultati del mio "sacrificio"....
Io di informatica non ne ho mai capito nulla e ho sempre avuto un rifiuto,ma come si dice......la necessità aguzza l'ingegno..
Un grande abbraccio Faraluna

Anonimo ha detto...

buongiorno sergio,mammamia ,amo napoli,ci sono nata e cresciuta ,ma ormai mi ospita un'altra città già da diversi anni,ma mi manca tutto della mia splendida città.Vorrei invitarti a guardare il video che ho sulla colonna destra del mio blog,cosi che anche tu possa aiutarci ad infestare il mondo con il virus d'amore .
ciao
alice

Anonimo ha detto...

Sergio...per carità...potresti scrivere un altro post in modo tale da non essere costretta a sopportare la famosa tortura della sfogliatella? ahahahha
Scherzo naturalmente!
Un caro saluto:-)))

Sergio ha detto...

X Infondoaimieiocchi. Lusingatissimo del commento, ma io che non posso gustare i cannoli, la cassata, i bignè, la pasta di mandorle,(l'acqua e anice no, perchè ce l'ho. Acquistata a caro prezzo dai Fratelli Tutone) le panielle etc. etc. Per non parlare degli arancini palermitani che sono i migliori del mondo, la nunnata, la pasta con le sarde, il risotto ai calamari, e così via...cosa dovrei dire? Soffro in silenzio.

Eskimo ha detto...

A questo indirizzo potrai leggere il mio nuovo post scherzoso. Siamo vicini di casa, ciao.

Anonimo ha detto...

....ciao sono Grazia del blog ilgiardinodelcuore....ti aspettano novità nel blog di azzurra....mi scuso per non esser riusciuta inserire bene le foto....guarda i post fino ad arrivare a : uno strano carnevale...
Ciao...:-)

Anonimo ha detto...

Buongiorno Sergio:-))
Mi fa piacere che Capi sia con noi:-)))!
A proposito del giochetto che hai inserito:-))) ahahah è maschilista per cui ho votato per la boiata pazzesca:-))) hahahahah
Sei troppo forte ;-)
Buona giornata ...un abbraccio
Infondoaimieiocchi

Anonimo ha detto...

Sergiuzzo a Palermo ci mangiamo Le arancinE, non gli arancini.. quelli se li mangiano a catania..
Piccola doverosa precisazione rispetto a quanto hai scritto da Infondoaimieiocchi :-)

Anonimo ha detto...

Ciao Sergio,
Oggi, per la prima volta, ho sentito un peso insopportabile da blog, non mi era mai capitato così neanche con il collettivo di là...
Credo che si senta la devastante strapazzata del cambiamento, che la sentano tutti, ognuno a suo modo, e quando si leggono certe cose, sparse in giro, si perde la voglia di esprimersi...
passerà domani?
Sono stanca di essere gentile e positiva, non mi piace sta cosa...
passerà domani?
bye
lu

Eskimo ha detto...

Olà, sergio, sono capitato per caso sul tuo profilo e ho notato che abbiamo parecchi interessi in comune (donne comprese). Anche la trilogia del Signore degli Anelli non è male.

Anonimo ha detto...

....ho deciso di traslocare..ho una nuova casa molto confortevole...passa a trovarmi....
a presto....
Grazia.

Anonimo ha detto...

Sergio hihihi l'ho fatto il giochino e devo dire che sono rimasta molto in gioco, dovevo resistere solo 4 secondi per vincere. Mi è caduta quella cosa ahahaha non diciamo cosa ok?
Ma lo ritengo lo stesso maschilista tiè:-)) Non sai il fastidio che una donna possa provare vedendosi cadere il bulbo oculare di uno sconosciuto dentro al balconcino ahahahaha!
Buona giornata;)

Sergio ha detto...

Certo, se i bulbi oculari che cadono sul balconcino sono quelli di un vecchio bavoso, posso capire un certo fastidio (anche se un po' di comprensione verso i poveri vecchi sarebbe carità cristiana), ma se i bulbi appartengono ad un aitante e muscoloso macho mediterraneo non credo proprio che sia un fastidio. E poi, se è un balconcino, magari con veranda, che merita una devota supplicante attenzione, perchè scandalizzarsi?
Via, diciamo la verità: una donna sarebbe profondamente offesa se il suo balconcino non fosse apprezzato come merita! Augh!

Anonimo ha detto...

Caro Sergio, grazie delle belle parole :-) guarda che c'è ancora un pò di torta..se fai presto ne becchi una fetta.. te la metto da parte.. tu mi vieni da padrino di blog :-)

Eskimo ha detto...

Grazie per l'imbeccata sul concorso letterario. Conosco la Giulio Perrone Editore, tra l'altro ci ho pubblicato un racconto tratto da un post in un'antologia per san Valentino. Niente di troppo glorioso. Il racconto era "mister Cupido e solerte assistente". Mi informerò al più presto.

giraffa.c ha detto...

Adoro caffè, pizza e sfogliatelle (dalle mie parti fanno le sfogliatelle ma, da quanto mi dicono, non sono come quelle napoletane d.o.c.!) dovrò forse fare una vacanza a Napoli??!! Ho fatto delle prove con il blog di blogger, perchè tiscali è ancora in fase di allestimento, ma in questo periodo non ho molto tempo per il "trasloco", perciò rimarrò tra i tiscaliani, spero che migliori! Ho letto che andrai in vacanza, ti auguro di trascorrere un periodo sereno:-)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

buonasera prof..sono di passaggio..brutto periodo..quasi da dimenticare..ho cercato nel tuo blog un indirizzo di posta ma non l'ho trovato..e comunque:
piano piano sto salvando tutti i post ed i commenti e man mano li cancello dal blog tiscali
sono latitante perchè babbo è in ospedale e non ho molto tempo anzi diciamo quasi nulla
e comunque..blà..blà..blà..
buon week-end prof un abbraccio

27 luglio 2007 15.28

Anonimo ha detto...

Mi perdonerai? Ho utilizzato un termine nisseno anzichè palermitano:-)))! In effetti mamma tua aveva ragione a Palermo lo chiamano ciminu:-)! Je vous en prie...perdonne moi!;)
baci

faraluna ha detto...

Ciao Sergio,ti ringrazio per tutte le tue premure.
Io sto per ora scrivendo su splinder e riuscendo a risolvere qualche problemino su tiscali;perciò forse riprenderò anche a scrivere nella mia casa madre.
Tra stasera e domani riuscirò a cambiare il template su splinder.
Su spot non ho piu' fatto nulla(non ce la faccio con tutti quesi problemini).
Ti linko su splinder.
Ti auguro buone vacanze e ci sentiamo al tuo rientro.
Un abbraccio Faraluna