sabato 24 novembre 2007

LO STUPRO


Sono un pacifista e credo anche di essere abbastanza mite, ma se c'è una cosa che mi sconvolge e mi fa salire il sangue alla testa è la violenza. Ed ancor più se si tratta di una violenza sulle indispensabili compagne della nostra vita: le donne.
Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Non so quale impatto sull'opinione pubblica possano ancora avere queste ricorrenze. Temo che in questo mondo massificato, stordito, individualista, indifferente e corrotto ne possa avere ben poco. Eppure lo stupro è uno dei crimini più feroci e inqualificabili che si possano immaginare e dovrebbe scuotere nel profondo l'animo delle persone.
Ma le persone hanno ancora un'anima? Hanno ancora rispetto per sé stessi e per le loro gentili compagne di viaggio?
Quando riprenderanno, se mai lo faranno, a pensare e a ragionare non con la brutalità dei sensi, ma con la mente e soprattutto col cuore?
L'educazione, la morale, il sentimento, sembrano purtroppo scomparsi in molte, troppe persone e chi si permette di parlarne viene subito tacciato di essere, nel migliore dei casi un ottuso conservatore retrogrado, e nel peggiore uno sporco fascista.
Ma vogliamo cominciare a renderci conto della realtà? Quella vera, non quella degli spot televisivi o delle estrose teorie americaneggianti.
Le statistiche sono allucinanti: nel solo 2006 un milione e quattrocentomila fanciulle al di sotto dei sedici anni hanno subito uno stupro (statistiche ISTAT) , e ben sappiamo come queste statistiche non rappresentino che una piccola parte di ciò che realmente accade. Tra l'altro oltre il 90% di questi crimini avviene in famiglia o nell'ambito di parenti o conoscenti.
La stampa e i media danno invece ampio risalto solo ai casi in cui lo stupro è dovuto ad estranei o a stranieri, e ci si dimentica che questo avviene solo nel 6% dei casi, ma tanto basta per ingigantire le cose, e aizzare l'opinione pubblica contro chiunque sia, anche minimamente diverso da noi per la lingua, la religione o il colore della pelle!
Ci rendiamo conto che, sempre secondo le statistiche ufficiali la prima causa di morte delle donne tra i 14 e i 44 anni non è dovuta alle malattie, al cancro o alle cause accidentali, bensì è conseguenza della violenza subita da parte di un uomo?
E' avvilente pensare quanto poco aiuto ci venga da parte degli educatori, dei pedagoghi e da coloro che dovrebbero amministrare la giustizia. Le leggi ci sono, ed anche moderatamente severe. Ma quand'è che la magistratura si ricorderà di applicarle?
Risulta che neanche il 25% degli autori dei fatti che vengono denunciati vanno in giudizio e di questi meno dell' 8% subisce una condanna che, nella maggior parte dei casi non comporta neppure la reclusione.
La situazione è assolutamente sconfortante. Mi si chiederà "ma tu non hai fiducia nella magistratura?" ed io, a differenza di tutti gli indagati che con espressione innocente ribadiscono la loro assoluta fiducia, rispondo con forza "No. Non ne ho affatto!"
Come posso aver fiducia in una magistratura che al suo più alto livello: "la Cassazione", annulla la condanna di un istruttore di guida, violentatore, perché la violentata portava i jeans e quindi "è impossibile sfilare i jeans se la vittima si oppone con tutte le sue forze".
E come è possibile aver fiducia nelle leggi e nella magistratura se i genitori sono stati privati di qualsiasi potere educativo? Una mamma, se dà uno schiaffo al figlio, rischia di essere incriminata. Un padre che punisce la figlia, che aveva rubata una collana alla sorella, imponendole di scrivere su di un quaderno - io sono una ladra - viene condannato!
Ma siamo impazziti?
Ma quando la smetteremo di lasciarci fare il lavaggio del cervello da questi "esperti soloni" da strapazzo che, con conferenze, libri, giornali e televisioni continuano a romperci le palle con i loro altisonanti discorsi sui "ragazzi che se vengono puniti si traumatizzano", e "che i genitori devono essere gli amici dei figli e rispettare le loro decisioni".
"soloni" cretini, cretini, cretini e altamente dannosi e perniciosi. I genitori devono fare i genitori, non gli amici. Stiamo facendo crescere generazioni di ragazzi molli, insicuri, violenti, infantili, drogati, incapaci di affrontare la vita con coraggio e intelligenza. Capaci solo di intendere il predominio della forza bruta e da qui il percorso è tutto in discesa: il bullismo, la prepotenza, l'imbecillità e lo stupro.