lunedì 8 settembre 2008

il Cronovisore


Erano stati necessari oltre sei mesi prima di riuscire ad avere un colloquio con il cardinale.

Il direttore del giornale era dovuto intervenire personalmente mediante le sue importanti relazioni nell'ambiente del Vaticano.

L'argomento "Ernetti" sembrava essere top secret, molte porte si erano chiuse e l'intervista era stata più volte cortesemente rifiutata.

Finalmente il permesso era arrivato e tuttavia il giornalista, benché importante e molto noto, dovette attendere in anticamera quasi un' ora oltre l'orario stabilito prima che il segretario del cardinale gli consentisse di accedere nell'ampio salone rinascimentale dove il cardinale, anziano e rinsecchito, sedeva dietro un'enorme scrivania antica ricoperta di libri, manoscritti ed antiche pergamene.

- Buon giorno, eminenza

- Il Signore sia con te, figlio mio. - sospirò il cardinale. -Purtroppo devo avvertirti che sono sopraggiunti dei problemi urgenti e non potrò dedicarti molto tempo.

- La ringrazio comunque per la disponibilità, eminenza, e cercherò di essere breve entrando subito in argomento. Mi risulta che lei, che è uno degli scienziati più insigni della Pontificia Accademia delle Scienze, abbia conosciuto personalmente padre Pellegrino Ernetti.

Il cardinale sollevò lentamente lo sguardo dalle carte che aveva continuato ad esaminare e fissò il giornalista con occhi acuti e indagatori.

- Non vi siete ancora stancati di raccontare favole su questo povero servo di Dio?

- Io cerco la verità, eminenza.

- La verità? La verità è che si sono raccontate molte, troppe favole su quel povero frate. Padre Ernetti è stato solo un eccellente specialista di musica prepolifonica che insegnava a Venezia nell'Istituto di Prepolifonia presso l'Abbazia di San Giorgio Maggiore. L'unico istituto del genere esistente al mondo, in quell'epoca.

- Sono al corrente, eminenza, ma so anche che padre Ernetti non era un semplice insegnante. Era uno scienziato, esperto in fisica quantica e subatomica, che ha collaborato a lungo con un altro vostro insigne studioso: padre Agostino Gemelli, medico e fisico rinomato nonché presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Mi risulta anche che Ernetti dopo lunghi e approfonditi studi abbia elaborato la teoria che le immagini ed i suoni lascino una traccia del loro passaggio e ne proiettino una impronta indelebile nello spazio.

- Ipotesi, figliolo. Semplici ipotesi.

- Sì, eminenza, ipotesi. Ma anche secondo Jung tutto ciò che avviene resta registrato da qualche parte. Vi è anche un'antichissima tradizione secondo la quale tutto ciò che esiste è come circondato da una pellicola che registra tutto ciò che avviene nel mondo e lo conserva in quelli che vengono denominati gli archivi eterei o "archivi akashici" che, secondo padre Ernetti, sono formati da onde che è possibile captare e decodificare con gli strumenti adatti.

- Fantasie. Favole. Antiche leggende che non contengono quasi nulla di vero.

- Eppure eminenza lei sa bene che secondo la fisica le onde sonore e visive sono energia che non si distrugge ma si trasforma e che, quindi, può essere ricostruita. La teoria atomica e gli studi di Einstein ci insegnano che dal suono e dalla materia disgregata è possibile ricostruire e ricomporre la loro forma originaria.

- E' vero. Ma sono solo e soltanto teorie accademiche non vi è alcuna...

- Mi scusi eminenza, ma già nel 1972 i giornali riferirono che padre Ernetti partendo da questa teoria e dallo studio dei suoni mediante l'analisi dell'oscillografia elettronica avrebbe realizzato, avvalendosi anche della collaborazione di una dozzina di scienziati tra i quali Enrico Fermi e Werner Von Braun, uno straordinario apparecchio chiamato cronovisore con il quale sarebbe stato in grado di vedere ed ascoltare qualsiasi avvenimento del passato...

Il cardinale, con un sorriso, sollevò leggermente una mano diafana e trasparente come una foglia secca in un cenno di attesa .

- E non ti sembra strano, figliolo, che sia Fermi come Von Braun non abbiano mai fatto cenno a studi del genere? Rassicurati. Ho conosciuto personalmente padre Ernetti, era un valente scienziato ma anche un uomo di grande fantasia ed umorismo che si divertì a prendere in giro Vincenzo Maddaloni, l'inviato della Domenica del Corriere. Quando il suo scherzo principiò ad avere una diffusione ed una popolarità che lo stesso autore non avrebbe mai immaginato fu lo stesso Ernetti a rammaricarsene per primo e non ne parlò mai più. Comunque il vostro Massimo Polidoro, segretario nazionale del CICAP e docente di metodo scientifico all'università di Milano ha già ampiamente spiegato come il cronovisore sia solo una fantasia, una leggenda metropolitana.

- Eminenza lo so. Ma so anche che padre Francois Brune docente di Teologia e di Sacra scrittura e che ha conosciuto molto bene padre Ernetti ha pubblicato un libro sui misteri del Vaticano in cui si afferma che il cronovisore è segretamente occultato per ordine del papa Pio XII che mise tutto a tacere ritenendo l'invenzione estremamente pericolosa. Inoltre padre Ernetti non parlò solo con Maddaloni ma anche con altri giornalisti ed amici scienziati affermando di aver captato con il suo cronovisore discorsi di Napoleone, di Cicerone, oltre ad aver assistito,registrandola e trascrivendola, alla tragedia perduta "Tieste" del poeta latino Ennio del 169 a.C. Pare anche che con il suo apparecchio abbia captato, con profonda emozione, il processo e la crocifissione del Cristo che ha anche fotografato. Nel libro di Brune sono riportate le parole che gli avrebbe confidato padre Ernetti: " vidi tutto. L'agonia nel giardino, il tradimento di Giuda, il processo...il calvario".

- Lei sa bene - disse freddamente il cardinale, passando al "lei" e alzandosi in segno di congedo - Lei sa bene che la trascrizione del Tieste è stata ritenuta un falso da una insigne studiosa, la professoressa Katherine Owen Eldred. Così come è un falso la cosiddetta immagine del Cristo che è soltanto una foto della scultura dello spagnolo Cullot Valera che si trova nel Santuario dell'Amore Misericordioso vicino Todi. Ed ora mi scusi ma i miei impegni, come già le ho detto, non mi consentono di trattenerla oltre.

- La ringrazio Eminenza ma vorrei...

- Stia tranquillo, la benedico e vada con Dio, le assicuro che questo argomento è privo di qualsiasi valore e non merita alcuna ulteriore attenzione.

Deluso e frustrato, inchinandosi al bacio dell'anello cardinalizio, il giornalista si congedò, accompagnato alla porta dal segretario del cardinale, prontamente accorso allo squillare di un campanello.

Rimasto solo il cardinale si afflosciò stancamente nella poltrona.

Con mano tremante sollevò la pesante collana d'oro che portava al collo e dalla quale pendeva, nascosta sul suo petto, la bizzarra e irriproducibile chiave di altissima sicurezza che apriva, nei sotterranei del Vaticano, la stanza segreta di cui solo lui ed il papa erano a conoscenza.

La contemplò a lungo mentre il suo viso, pallido e ascetico, sembrava ancora più vecchio. Poi, con un sospiro, tornò a nasconderla sotto l'abito talare.