venerdì 4 aprile 2008

Ma lo Stato dov'é?

Sono letteralmente annichilito, non riesco più a comprendere che fine stia facendo questo Paese, il mio, il nostro Paese.
Di fronte all’Europa ed a tutto il resto del mondo la nostra bella Italia sta sprofondando nel baratro politico ed economico, e ciò oltre alle gravissime colpe di governanti abulici ed incapaci e di sindacati che sembrano vivere al di fuori della realtà, anche con il vergognoso aiuto di giornalisti che dell’arte dell’informazione hanno fatto la fiera del pettegolezzo e del masochismo.
L’illegalità, la sfiducia e l’individualismo dilagano e nessuno sembra capace di comprendere come l’interesse dell’intera nazione possa e debba prevalere su quello di sparute minoranze che hanno forse giustamente il diritto di difendere le loro ragioni ma non a scapito dell’intera collettività.
La già disastrata economia della Campania è in ginocchio, e le varie fonti d’informazione continuano a sommergerla sotto ingiustificate tonnellate di melma senza che nessuno abbia il coraggio di alzare un dito per arrestare questa catastrofe.
Certo, l’incancrenito problema della spazzatura c’è, ma non con quelle dimensioni e con quella diffusione con le quali siamo quotidianamente bombardati da giornali e media.
Non sono napoletano ma a Napoli vivo da quasi cinquant’anni e posso assicurarvi che la città non è nelle condizioni che ci vengono sbattute sui teleschermi e che si riferiscono solo e soltanto ad alcune zone dell’estrema periferia ed a qualche paese della provincia. Certo, le discariche non piacciono a nessuno, ma vi sono, in questo momento altre soluzioni ? Perché prendersela con chi cerca di porre un rimedio, anche temporaneo, e non con quei politici ignavi ed incapaci, i cui nomi sono ben conosciuti e che, da decenni, hanno impedito che la regione si dotasse di adeguate strutture tecniche per lo smaltimento della spazzatura?
E la conseguenza qual è? Uno schiaffo dato all’intero Paese di fronte al mondo, un bambino delle elementari che viene picchiato e schernito dall’odio razzista che alcuni genitori beceri del Veneto instillano nei loro figli, un crollo dell’attività turistica con la conseguente chiusura di alberghi e ristoranti, la criminalizzazione dell’attività ortofrutticola che viene descritta come totalmente inquinata, una enorme riduzione del consumo e dell’esportazione della mozzarella di bufala da qualsiasi parte dell’Italia provenga.
Un paese asiatico, la Corea del sud, che mai ha importato una sola mozzarella si permette di affermare ufficialmente che nella mozzarella campana abbonda la diossina e la Farnesina che fa? Convoca l’ambasciatore coreano per esprimere il nostro sdegno e minacciare sanzioni? Macché! Silenzio assoluto.
Cosa sarebbe successo se la Corea avesse fatta una analoga affermazione nei confronti di un prodotto americano, inglese o tedesco?
E che dire sulle calunniose fanfaronate che stanno affossando anche uno dei nostri vini più pregiati, il Brunello di Montalcino? Si è detto che il vino è taroccato con ingredienti chimici e con uve pugliesi. Nulla di tutto questo. Il Procuratore della Repubblica di Siena ha accertato che si tratta di una irregolarità assolutamente marginale di un paio di produttori che, nelle loro vigne, hanno qualche filare di vitigni internazionali e quindi diversi dalla stragrande maggioranza della vigna formata da Sangiovese grosso della specie Montalcino.
E che dire dell’ultima assurda ed offensiva normativa emanata dal ministro del lavoro Damiano sulle dimissioni dei lavoratori?
Chi vuol dimettersi non basta più che consegni al suo datore di lavoro una lettera di dimissioni, deve prima richiedere un modulo al ministero del lavoro, riempirlo, farlo vidimare presso l’Ufficio provinciale del lavoro. Ma siamo impazziti? Perché far perdere tempo e umiliare il lavoratore considerandolo un imbecille incapace di autogestirsi?
Si è detto: per evitare che il datore di lavoro faccia preventivamente firmare al dipendente una lettera cautelativa di dimissioni in bianco. Ma davvero? Quindi tutti i datori di lavoro, anzi, i padroni, sono dei delinquenti e dei pirati. Ma dove siamo, nella repubblica sovietica ai tempi delle purghe di Stalin?
Due parole sull’Alitalia, distrutta da dirigenti incapaci e super pagati, da centinaia o migliaia di assunzioni “politiche”, da scioperi sindacali che hanno danneggiato l’azienda ed il Paese. Ebbene, arrivati sull’orlo del fallimento, chi decide e tratta il destino dell’azienda, il proprietario? E cioè il maggiore azionista che è lo Stato? No, sette od otto organizzazioni sindacali.
Allegria!

lunedì 31 marzo 2008

Caro dottor Giuliano Ferrara


La lettera pubblicata qui di seguito è stata inviata a Giuliano Ferrara da Luisa Caddeo, madre di Sara e Roberto Ibba. La dolorosa vicenda di questa sventurata, e abbandonata famiglia, è nota a molti amici blogger. Chi volesse ulteriori notizie può trovarle nel sito Voci nel silenzio .
Quali che siano le mie opinioni personali su una materia così delicata come l'aborto non posso venir meno al bisogno di denunziare il vergognoso abbandono in cui le "Istituzioni" hanno lasciato questa famiglia dopo averla illusa con vuote ed ipocrite promesse di assistenza e di lavoro.
Mi piacerebbe molto se tutti coloro che passano da qui copiassero questa lettera e la pubblicassero sui loro blog. Si dice che una noce nel sacco non fa rumore ma, se saremo molti, il rumore diverrà assordante e può darsi, chissà, che chi ha il potere di intervenire intervenga...

Caro Dott. Ferrara, ultimamente Lei sta promuovendo una forte campagna a favore della vita tramite la rivisitazione della legge 194. Mi sembra di capire che, sostanzialmente, lei afferma fortemente il principio secondo il quale una donna dovrebbe essere fondamentalmente propensa a generare vita piuttosto che a donare morte. Ebbene, io sono una di quelle che, fra le due opportunità, ha optato per la prima. Tenterò di illustrale, brevemente, la mia situazione: " Sono Madre di due bambini, Sara e Roberto, rispettivamente di 14 e 11 anni . I due bambini sono portatori, sin dalla nascita, di handicap grave(OLIGOFRENIA, LEUCOENCEFALOPATIA E IPOTONIA) , giudicati invalidi al 100%, io e mio marito Carlo, percepiamo un totale di 800 euro al mese quale indennità d'accompagnamento. Inoltre, in virtù di quanto previsto dalla legge 162/1998, vengono erogati pseudo servizi d'assistenza quali: accompagnamento dei bambini da casa a scuola e viceversa; supporto terapeutico psicologico (musicoterapia) e ausilio educativo mediante educatrice che permane nel nostro domicilio 2 ore al giorno. Cosa dice questa legge? In sintesi il legislatore ha voluto affermare un sacrosanto principio che si riassume così: " 1- ter)......... a disciplinare, allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell'autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi d'aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia". L'esclamazione mi pare d'obbligo: "ALLA FACCIA DELLA GARANZIA DI UNA VITA INDIPENDENTE!!!!!!!". Se con gli interventi attualmente adottati a favore di Roberto e Sara si ritiene di assicurare il diritto summenzionato, la pretesa mi sembra, francamente, un po' "eccessiva, per non dire demenziale". Inoltre, io non posso, ovviamente, lavorare dovendomi occupare dei bambini; mio marito è disoccupato da anni e, nonostante le ripetute richieste tese a richiamare l'attenzione della nostra amministrazione locale affinché, in virtù della drammatica situazione, possano essere adottati provvedimenti d'eccezione per assicurare una qualsiasi attività lavorativa a mio marito Carlo, e quindi assicurare ai nostri due infelici figli perlomeno una adeguata alimentazione (sto parlando di ALIMENTAZIONE, non di sfumature voluttuarie) tutto tace, nel più assoluto immobilismo. Caro Ferrara, le confesso, pur se con molta tristezza, che se dovessi tornare indietro, sarei una di quelle donne che avrebbe il buon senso di NON donare ai propri figli una vita fatta di stenti e sofferenze, di indigenze assolute, di abbandono da parte di una società che si professa democratica ed attenta al sociale e che, invece, con indifferenza ripone nel dimenticatoio le tragedie che colpiscono le persone più deboli. Le confido anche che, spesso, mi sembra di intravedere nello sguardo dei miei due bambini (ovviamente loro non sono in grado di articolare le parole e di formulare logici pensieri) una sorta di rimprovero per avergli donato una "non vita". Ora, quel che le chiedo è: una volta tanto, invece di portare alla ribalta i casi di donne che decidono di abortire per paura di non poter assicurare ai propri figli una vita degna di potersi definire tale, parli della paura di una madre che, a causa del totale stato di abbandono in cui sono stati relegati i suoi figli , vive nell'angoscia di cosa il futuro potrà riservare a questi due bambini, convive col senso di colpa di avergli imposto una vita d'inferno e solitudine, in un paese dove ci si preoccupa del "modello" ma non ci si prende cura delle specificità sociali che incidono fortemente sulla sua applicazione pratica, dove le tristi problematiche di questi "figli di un Dio minore" vengono appositamente sminuite sino al punto di renderle invisibili proprio perché è comodo ed edificante parlarne ma, ahimè, forse troppo impegnativo e poco remunerativo risolverli. Mi dimostri Dott. Ferrara che il suo è un forte e sentito convincimento e non l'ennesima messa in scena "Italianota" utile solo a dare visibilità al suo promotore. Perché Lei possa meglio rendersi conto di cosa stiamo realmente parlando, le allego due fotografie dei miei bambini, che danno il senso del loro effettivo stato di salute. Luisa Caddeo Piazza della Repubblica, 18 09010 Vallermosa (CA) Tel. 349 2534234

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