lunedì 3 dicembre 2007

Educazione sessuale. Sì, ma quale?



Due commenti, uno di Info e l'altro di Giovanna mi hanno dato lo spunto per qualche riflessione sull'educazione sessuale dei nostri figli.
Già, educare, essere genitori, non è proprio facilissimo. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi è istintivo. Non occorre studiare i vari manuali degli "esperti" (ma esperti di che?). Bisogna dare amore, affetto, comprensione e educazione. Quest'ultima è forse la cosa più difficile. Importante è, innanzi tutto, dare il buon esempio in famiglia: evitare di mentire, evitare di picchiare, evitare di gridare, evitare di minacciare e saper ben calibrare la correzione degli errori ed il premio per il comportamento adeguato.
Non occorre profondersi in regali ma è sufficiente dare una carezza e dire sei stato bravo. Essere autorevoli e non autoritari, e soprattutto essere coerenti e fermi nelle decisioni. Non si debbono fare promesse o anche minacce, se non si è certi di mantenerle in ogni caso ed a qualsiasi costo. Particolarmente delicata è l'educazione sessuale.

Occorre ricordare che gli stimoli sessuali sono presenti fin dalla nascita. Secondo Freud anche l'atto del defecare comporta per il neonato una sensazione di piacere. Crescendo, il bimbo manifesterà probabilmente fin dai primissimi anni dei comportamenti masturbatorii.

Sono fasi assolutamente naturali che non bisogna colpevolizzare né evidenziare. Sarà sufficiente lasciare che la natura segua il suo corso e, se necessario, distrarre il bimbo o la bimba interessandolo a qualche gioco, ad una passeggiata o a qualsiasi altro interesse senza dare alcun peso a ciò che stava facendo.
Crescendo sarà il bimbo stesso a porre delle domande cui bisognerà rispondere con sincerità e semplicità evitando le solite stupidaggini della cicogna o dei cavoli, o la solita frase "sei troppo piccolo per capire". Anche la consueta perifrasi dell'ape e del fiore mi sembra sciocca e poco comprensibile, anche perché i nostri bimbi di api e di fiori ne avranno visti ben pochi.
Io direi che tutta la vita nasce da un seme, e che chi riceve quel seme lo fa crescere e diventare vivo. I bimbi sono generalmente felici di sapere che nella pancia della madre c'è un fratellino che cresce e non si stupiscono affatto.
Esempio pratico è mettere un fagiolo nella terra umida e far vedere, dopo qualche giorno, come da quel seme sia nata una pianta.
Certo, crescendo il bimbo andrà a scuola e molti ritengono che anche la scuola debba interessarsi di educazione sessuale. Io una volta ero favorevole, ma ora sono molto incerto. Chi ci garantisce che vi siano insegnanti sensibili, professionalmente preparati e all'altezza della situazione?
Ho letto recentemente un articolo sull'educazione sessuale in Germania che mi ha fatto rabbrividire e che qui vi riporto nelle sue grandi linee.

Secondo quanto scrive la tedesca Gabriele Kuby nella rivista "Tempi", il ministro per la famiglia Ursula von der Leyen, si è battuta per la statalizzazione dell'educazione dei bambini attraverso la sostituzione della madre con asili nido per garantire una migliore assistenza professionale.
Dopo aver accolti questi bimbi lo Stato si preoccupa di "sessualizzarli" attraverso la Centrale Federale per l'istruzione sanitaria, la BZgA che propone un Vademecum sull'educazione sessuale da uno a tre anni dove padri e madri sono invitati a "unire il necessario al piacevole, solleticando, accarezzando, coccolando il bambino quando lo si lava, nei più diversi punti del corpo" mentre per la scuola materna si invitano le bambine a guardare e toccare il loro corpo, a scoprire, solleticandoli, i loro organi genitali.

A nove anni comincia l'iniziazione alla contraccezione, con relativa "esercitazione".
Dopo i dieci anni si affrontano e si propagandano stili di vita omosessuali, bisessuali e transessuali. L'articolo della Kuby si conclude con un "svegliamoci" che mi sembra estremamente appropriato.

Secondo il mio parere di "non esperto" queste pratiche sono morbose, pericolose, diseducative e allucinanti e non manderei mai i miei figli in una scuola dove "questa" fosse l'educazione sessuale.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Sergio.. onestamente le cose che sembra facciano in germania più che farmi rabbrividire mi fanno ridere.. Mi sembra davvero assurdo che le maestre si mettano a propagandare la bisessualità ai bimbi di 10 anni. Penso sia una cosa grottesca che forse sarà accaduta in una scuola, ma ci sarebbero financo i limiti del reato penale forse e per come son fatti i tedeschi immagino chiuderanno subito tutto. Tuttavia l'argomento che poni è certo interessante. Nulla da eccepire riguardo al modo in cui parli all'inizio della genitorialità. Dici cose giuste e non posso che confermarle. Certo, essere autorevoli ma non autoritari non è mica facile. Direi complicatissimo, ci vuole istinto, ma ci vuole anche capacità di comprendere i propri errori e capacità di essere un modello educativo adeguato, più con i comportamenti che non con le parole. Qui casca l'asino, in verità, perchè molti parlano e parlano bene, ma poi praticano male. Altra cosa da evitare è che si formino le fazioni: un genitore dolce e accomodante ed un altro più severo. Va evitato, perchè i bambini sono furbissimi poi nel capire da chi devono andare un giorno e dove devon andare nell'altro. Per chi volesse approfondire mi permetto di consigliare la lettura delle teorie di John Bowlby e della Ainsworth. Sono ancora attualissimi.

Sergio ha detto...

X Antonio. L'articolo pubblicato dalla Kuby sulla rivista "Tempi" del 30 agosto, parla di un Vademecum federale. Che poi venga o meno applicato non lo so.
(ti informo di aver spostato il tuo commento su Tiscali dove c'è maggiore visibilità)
Ciao

Anonimo ha detto...

Nemmeno io.Mi viene ora in mente una mia amica d'infanzia:lei mi aveva riferito che faceva la doccia permettendo al fratellino e sorellina piu' piccoli di guardarla,in modo da rendere "naturale"la nudità.Ma anche per fare questo credo che ci voglia una buona preparazione ed una grande naturalezza:se io penso alla mia gatta Luna,che quando facevo la doccia entrava in bagno con me e stava seduta a guardarmi,o addirittura stava sul bordo della vasca(sempre seduta a guardarmi)...bè,io provavo un grande imbarazzo!
Un bacio.faraluna

Anonimo ha detto...

A voler inquadrare per forza tutto,anche quello che riguarda la sfera più intima e personale delle persone,si finisce col cadere in questi paradossi terrificanti.Decisamente devastanti per quei bambini ai quali sarà applicato quel metodo di educazione sessuale. E pensare che la natura c'ha fornito di cuore e mente,e sentimenti per andare incontro a quegli atti d'amore che da sempre fanno girare il mondo...come chiuderebbe il bravo Benigni ricordando l'ultima strofa che chiude il Paradiso della Divina Commedia.

" L'Amor che move il sole e l'altre stelle."


Buon giorno Sergio,e buona giornata!!! :))
Vitty

Anonimo ha detto...

Caro Sergio, non esistono parole adeguate per definire questa boiata tedesca, per una buona educazione ci vogliono semplicemente dei genitori provvisti di un minimo di equilibrio e saggezza, non servono le teorie del momento o manuali alla dott. Spock, pediatra tanto in voga negli anni sessanta, responsabile di tanti disastri educativi: sosteneva che il bambino andava trattato come un picolo adulto e non gli si doveva imporre niente. Il risultato lo vediamo in tutti quei ragazzi privi di regole in preda ad un delirio di onnipotenza, con un io ipertrofico che si afferma a spese degli altri, senza doveri ma solo diritti.
Frida

MasterMax ha detto...

La sessualità è una delle sfere più importanti di un essere umano: la sua anormale evoluzione può determinare pesanti sconvolgimenti mentali in età adulta. Ovviamente in questo non mi riferisco all'omosessualità che non è una malattia (checchè ne dicano i preti) ma una normale condizione umana, ma mi riferisco a pesanti problemi come la pedofilia, etc. Penso che ogni cosa debba fare il proprio corso e non essere forzata "per legge". I bambini devono essere lasciati liberi di scoprire la propria così come tutte le altre cose belle di questa terra.

MasterMax ha detto...

Sergio, ti ho nominato per un meme, passa da me ;)