sabato 1 settembre 2007

Fino a che punto siamo creduloni?

Sul sito http://www.francobampi.it/franco/ditutto/curiosita/creduloni.htm ho trovata questa interessante, divertente e significativa chicca che non potevo non sottoporvi sia perchè conferma alcuni miei pensieri sia perchè tutti i 7 punti enunciati sono rigorosamente esatti!

Il 26 aprile una matricola della scuola Eagle Rock Junior High ha vinto il primo premio alla Greater ldaho Science Fair (Grande Expo Scientifico in Idaho). Il suo sforzo è stato quello di mostrare quanto siamo diventati condizionabili dagli allarmismi di chi esercita scienza a buon mercato e diffonde paure su tutto ciò che ci circonda. Nell'ambito del suo progetto egli ha sollecitato i cittadini affinché firmassero una petizione per porre sotto stretto controllo o per eliminare completamente un composto chimico denominato «monossido di bi-idrogeno». Le ragioni sono molte e tutte valide; infatti questa sostanza chimica:

1) può causare eccessiva sudorazione e vomito;
2) è il componente principale delle piogge acide;
3) allo stato gassoso è in grado di provocare gravi ustioni;
4) una inalazione accidentale può uccidere una persona;
5) contribuisce all'erosione;
6) diminuisce l'efficacia dei freni delle automobili;
7)è stata trovata nei tumori dei malati terminali di cancro.

Egli ha chiesto a 50 persone di sostenere la proibizione di questa sostanza chimica. Quarantatré hanno detto di sì, sei erano indecise e solo una sapeva che questa sostanza chimica era l'acqua.
Il titolo del premio da lui vinto era «How Gullible Are We?» - «Fino a che punto siamo creduloni?». Egli ha avuto la sensazione che la risposta fosse ovvia.
In conclusione... avete gustato il vostro bicchiere d'acqua oggi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto con divertito interesse questo post (che in certa misura prelude anche al successivo su madre Teresa) e ricordo di aver letto molti anni fa un gustosissimo articolo, stilato con le regole di ogni buon lavoro scientifico, sulla "Tossicità dell'ossido di idrogeno" (sempre l'acqua). Nell'articolo ci si soffermava in particolare sul grave e talvolta fatale stato di edema polmonare provocato dall'inalazione involontaria del liquido (cioà all'annegamento)nonchè sul particolare potere corrosivo, in grado di distruggere nel tempo manufatti di robusto acciaio (la ruggine). L'articolo girava nel mio ambiente con grandi ghignate ma per noi la beffa era chiara, per il tuo amico Giuseppe probabilmente no. Il discorso sulla credulità mi porta però a molte amare riflessioni. A parte i discorsi calunniosi su madre Teresa (a proposito: io non sono credente ma respingo l'idea che questo significhi essere intrinsecamente empi ed iconoclasti; rispetto le idee e le religioni, anche quelle che i credenti intolleranti combattono)la regola che ciò che viene detto attraverso i cosiddetti media diventi vero è ben nota. Mi pare che essa reciti qualcosa come: alla terza volta che viene pubblicata, ogni fandonia diventa verità. Questa regola viene attualmente applicata con molta perseveranza in politica (recentissima la bufala de L'Espresso sulle case dei politici) ma ancor più grave è l'allarme col quale non solo si bandisce la carne di pollo dalle mense ma si scatenano guerre in nome di inesistenti armi di distruzione di massa o si ruba pezzo a pezzo la libertà e la privacy dei cittadini seminando costantemente il terrore per il terrorismo (mi si perdoni il bisticcio verbale)e la criminalità. Tutte cose vere, per carità, ma probabilmente sono vere anche certe affermazioni di madre Teresa (persona ammirevole e certamente credente nella sua fede). Il problema, come per l'acqua, è pur sempre quello della dose: quanta ne bevo o respiro? quale probabilità ho di prendermi l'aviaria (che, per la verità, non è mai esistita)o di essere coinvolto in un attentato? Il vero danno viene dalla paura. Credo che si debba vivere con più fiducia, in se, negli amici, nella società in genere. Continuare ad esigere i propri spazi di libertà che vengono erosi a difesa di interessi terzi, spesso loschi e mascherati da buone intenzioni ed esigenze di sicurezza. La vera difesa non può venire da una milizia appostata dietro ogni angolo (era più o meno così nella Romania di Ceausescu) ma dal coraggio civile. Se non abbiamo nemmeno il coraggio di rimproverare il ragazzino che mette le scarpe sporche sul sedile e scantoniamo quando vediamo qualcuno commettere una prepotenza verso un debole sotto i nostri occhi (non solo non si interviene di persona ma neppure si allerta la polizia) allora abbiamo perso. Andiamo a casa e guardiamoci il grande fratello. Qualcuno dallo schermo ci dirà tutto quello che dobbiamo fare: cosa comprare, dove andare, a chi sparare.
Julien

Sergio ha detto...

Parole sante Julien!