L'ottavo bombardamento
Aaauuuuuuuu Aaauuuuuuuu“
Svegliati bimbo mio, presto. Vestiti” – la mamma mi trascinava a forza fuori dal letto e, frettolosamente mi faceva indossare i vestiti.
Mio padre, nella notte, era arrivato di corsa dal distretto militare e, ancora ansimando, aiutava mia madre ad indossare la sua vecchia e malconcia pelliccetta per difendersi dal gelo invernale esterno.
Poi, via, di corsa, per le strade buie oltre il convento dei cappuccini mentre le sciabolate di luce dei fari antiaerei illuminavano le nuvole.
“dove andiamo? Dove…” “di là, di là, tesoro” bisbigliava mio padre a mia madre “ di là c’è il rifugio Raggio di Sole che hanno approntato sotto le antiche mura
”Aaauuuuuuuu Aaauuuuuuuu
L’ululato delle sirene d’allarme aveva qualcosa di lugubre e sinistro, ma io, poco più di sei anni e ancora assonnato, con il naso e le mani che mi si gelavano per il freddo, quasi non lo sentivo.Arrivammo al rifugio. Ricordo una caverna profonda e scura, satura di strani fetori: terra, muffa, umidità e quell’odore acre, pungente e acido che emanava dalle centinaia di persone già ammassate là dentro, stretti nei loro panni, addossati l’uno sull’altro e con il bianco degli occhi, spalancati per la paura, che riluceva nel buio.
Aaauuuuuuuu Aaauuuuuuuu
Mia madre si agitava irrequieta. Sempre più ansiosa, sempre più spaventata.
“ No.No. Non voglio restare qui. Non voglio, non mi sento sicura, mi sento soffocare…” “Ma dove vuoi andare? Non ci sono altri posti nelle vicinanze, e poi gli aerei stanno arrivando... “ mormorava papà cercando di calmarla.
Non ci fu nulla da fare. Quando mia madre si metteva in testa qualcosa non cambiava idea. Uscimmo dal rifugio. Cominciammo a correre verso gli alberi e la campagna.
Aaauuuuuuuu Aaauuuuuuuu
Poi le sirene tacquero.
Si principiò a sentire il rombo lontano di decine di bombardieri in volo e il rattattà sordo della contraerea mentre in cielo cominciavano a sbocciare centinaia di abbaglianti fuochi luminosi. Io guardavo, incosciente e affascinato, quello straordinario spettacolo, mentre i razzi illuminanti lanciati dagli aerei scendevano pigramente appesi ai loro paracadute.
Pochi secondi dopo giunse una specie di sibilo rombante, simile, nel mio ricordo, al rumore di un treno lanciato ad alta velocità.
Ci gettammo a terra, tra gli sterpi e le erbe bagnate dalla brina. Non so come, mia madre riuscì a togliersi la pelliccetta e mi coprì con quella.
Poi giunse un fragore immenso e ripetuto, ed il suolo sussultò sotto di noi. Una pioggia di rami spezzati, di sassi, di terra, ci inondò. E poi ancora, altri rombi, altri scoppi.
Il tempo si era congelato in un immenso, solo, interminabile attimo dilatato dalla paura. Quindi, ancora il ronzio dei motori dei bombardieri, ma sempre più lontani.
Ci scrollammo il terriccio di dòsso e ci rialzammo guardandoci l’un l’altro, increduli.
Eravamo vivi, e i nostri volti, e la notte intorno a noi erano illuminati non più dai razzi, ma dagli incendi che si levavano dalle case in fiamme della periferia di Padova.
Aaauuuuuuuu Aaauuuuuuuu
Le sirene suonavano ora il cessato allarme. Tornammo faticosamente a casa, tra macerie, incendi e lontane grida.
Il giorno seguente apprendemmo che due grappoli di otto bombe erano cadute ai due ingressi del rifugio Raggio di Sole e parecchie decine di persone erano morte colpite dalle schegge o schiacciate dallo spostamento d’aria.La premonizione di mia madre ci aveva salvati.
11 commenti:
Laura (http://fantasyisland.blog.tiscali.it) Credo alle premonizioni e io stessa ne ho spesso. Questo tuo racconto testimonia quanto sia importante saperle ascoltare al momento giusto... anche in un momento drammatico come quello che hai vissuto. Riguardo alla guerra, non capirò mai perchè gli uomini si ostinino a cercarla! La vita è già così breve senza volercela accorciare ulteriormente! Un saluto, Laura
Paola (http://vitabellaebrutta.blog.tiscali.it)
Ciao Sergio...sono cresciuta con i racconti del mio nonnino...racconti di un povero ragazzo buttato nella mischia con un fucile in spalla, che aveva paura ancora del buio...
è anche per queste cose che dovremmo essere più consapevoli della fortuna che abbiamo a vivere ora in questo tempo...
Buona serata...:-)
Valeria (http://honey.blog.tiscali.it)
Incredibile.
Sono riuscita a vedere tutto.. in sequenza, le immagini di quella notte
lumachina (http://roccoraku.blog.tiscali.it) Ciao Sergio. ricordo bene quello che tu scrivi cosi bene, il nostro rifugio era una cava di pietra abbandonata, una galleria umida e buia piena di tarponi affamati, e li si andava tutti durante lo sfollamento, credendo di essere al sicuro dalle bombe degli americani che venivano a salvarci, ma non sapevamo che sopra la collina deve era la cava ci stavano i tedeschi,
scrivi molto bene sergio, amico mio, ti leggo volentieri.
ciao Antonia
khalofrida (http://khalofrida.blog.tiscali.it)Caro Sergio, non riesco a stare lontana dal tuo blog, è uno dei posti più veri e intensi che io abbia mai trovato nella mia (per quanto breve) esperienza di "blogger". Però, ti vorrei porgere una preghiera: se, come mi ha fatto notare una persona, tu dovessi restare stupito da un mio commento, mi piacerebbe parlarne con te, direttamente...
Impossibile non volerti bene
Frida
Il Giomba (http://pensierifrasiedemozioni2.blog.tiscali.it) Credimi , io non ho parole , non riesco nemmeno a dirti nulla ... Sono senza parole , davvero ...
Complimenti per come scrivi e per la profondità dei tuoi ricordi , delle tue sensazioni :-)
marin.demelas (http://marindemelasblogtiscaliit.blog.tiscali.it)
Ciao Sergio,
hai visto che ho letto qualcuno dei tuoi scritti, tu parli di guerra e io di pace, se torni sul mio blog scorprirai che il mio racconto sta andando avanti, sai anche a me ha scritto la super mamma Eva e l'ho riposta spero torni sul mio blog.
E' bello sapere che ci sono mamme dietro al computer e non dicono nulla hai figli.
Sai la mia mi dice sempre cosa, anche se ho quasi 39 anni li devo compiere il 31 agosto.
Un giorno se ti va ti racconterò di me e della mia vita sbagliata e inutile.
Ciao e buon fine settimana con chi ami, spero e ti auguro dal profondo del mio cuore che guardandoti dentro lo specchio trovi il sorriso dell'amore e che rifletta in te per non lasciarti mai più.
Grazie per le tue attenzioni verso di me cercherò di contracambiare sempre ciao Marina
infondoaimieiocchi (http://infondoaimieiocchi.blog.tiscali.it)
Benvenuto sul mio Blog Sergio!
Bello, ho la sensazione di vedere le scene da te descritte in bianco e nero!
La mia mamma era piccina in quel periodo ma mi dice che mai più dimenticherà il suono di quella sirena! E' strano non mi parla mai delle esplosioni ma della sirena!
Sagge parole le tue ma, ormai, meditare è diventato un lusso di pochi...si va troppo di fretta al giorno d'oggi!
Un abbraccio
Mio Capitano (http://penultimi.blog.tiscali.it) Molto bene, mi è piaciuto leggere questo post. E trovo pure che sia scritto bene. Vado pazzo per le storie ambientate nella guerra. Se il tuo racconto si riferisse a una vicenda reale e non letteraria sarebbe il massimo. Ciao.
ottottobre (http://musicamore.blog.tiscali.it)
Ciao Sergio, questo post è ancora terribilmente attuale perchè mi fa pensare a tutti quei poveracci che innocenti si trovano in mezzo alle guerre che ci sono in tante parti del mondo.
Questi racconti sono sempre agghiaccianti. Mia madre me ne ha parlato tante volte e capisco che sciok deve essere stato per chi lo ha vissuto in prima persona. Lei mi dice che ancora oggi quando sente le sirene le torna il panico come allora.
eva_suprema http://eva_suprema.blog.tiscali.itE' una cosa che ho notato spesso: le madri hanno un settimo senso . Altro che Cavalieri dello Zodiaco!! Sono eroine quotidiane. Un bacio alla mia mamma! :)
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